RM con mezzo di contrasto: quando è indicata

RM con mezzo di contrasto: quando è indicata

La Risonanza Magnetica (RM) è una tecnica diagnostica avanzata che utilizza campi magnetici e onde radio per produrre immagini dettagliate degli organi e dei tessuti interni, senza l’impiego di radiazioni ionizzanti.

In alcuni casi, per migliorare ulteriormente la visibilità di alcune strutture o anomalie, viene utilizzato un mezzo di contrasto paramagnetico, generalmente a base di gadolinio, somministrato per via endovenosa. La RM con mezzo di contrasto consente una visione più nitida e selettiva, rendendo visibili lesioni che potrebbero risultare poco evidenti con la sola risonanza convenzionale.

A cosa serve il mezzo di contrasto nella RM

Il mezzo di contrasto impiegato in risonanza magnetica modifica temporaneamente le proprietà dei tessuti, aumentando la differenza di segnale tra strutture normali e patologiche.

Questo permette di:

  • Visualizzare lesioni tumorali con maggiore precisione;
  • Valutare la vascolarizzazione di organi e formazioni anomale;
  • Distinguere cicatrici da recidive (es. in oncologia);
  • Rilevare infiammazioni attive o infezioni;
  • Identificare placche attive in patologie come la sclerosi multipla.

La risonanza con contrasto risulta quindi uno strumento fondamentale in molti ambiti clinici, dalla neurologia all’oncologia, fino alla cardiologia e alla diagnostica addominale.

Differenza tra RM con e senza contrasto

Una Risonanza Magnetica senza contrasto fornisce già immagini ad alta risoluzione di organi e tessuti molli, ma può non essere sufficiente per differenziare alcune alterazioni. L’aggiunta del contrasto migliora la definizione delle lesioni, permettendo di:

  • Valutare la vitalità di un tessuto (es. necrosi vs tessuto attivo);
  • Riconoscere margini tumorali più accuratamente;
  • Analizzare il comportamento dinamico del tessuto (es. captazione precoce o tardiva).

In sintesi, la RM con mezzo di contrasto ha un valore aggiunto diagnostico importante, ma non sempre è necessaria: la sua indicazione dipende dalla patologia sospetta e dalla sede d’interesse.

Quando è indicata la risonanza magnetica con contrasto

Il ricorso al mezzo di contrasto in RM è indicato quando si sospettano:

  • Tumori cerebrali, spinali o di altri organi
  • Recidive oncologiche o valutazione post-operatoria
  • Infiammazioni cerebrali o spinali (come encefaliti o mieliti)
  • Sclerosi multipla per evidenziare le placche attive
  • Malformazioni vascolari o aneurismi
  • Lesioni focali epatiche, renali o surrenaliche
  • Patologie cardiache (fibrosi, infarti, cardiomiopatie)

In tutti questi casi, l’impiego del contrasto consente una diagnosi più affidabile, utile per impostare correttamente il percorso terapeutico.

Quali patologie si possono evidenziare meglio

Tra le condizioni per cui la RM con contrasto rappresenta un’esplorazione essenziale vi sono:

  • Neoplasie del cervello e del midollo: migliora l’identificazione di masse e infiltrazioni
  • Tumori epatici e pancreatici: consente la distinzione tra lesioni benigne e maligne
  • Infiammazioni intestinali croniche (es. malattia di Crohn): evidenzia aree attive e complicanze
  • Patologie muscoloscheletriche: rileva infezioni, tumori ossei, sinoviti
  • Malattie autoimmuni con interessamento del sistema nervoso centrale

In neurologia, in particolare, è una delle metodiche più utilizzate per la valutazione delle patologie demielinizzanti.

Come si svolge l’esame con mezzo di contrasto

La procedura è analoga a una RM tradizionale, ma prevede un’iniezione endovenosa del mezzo di contrasto, solitamente a base di gadolinio. Il paziente:

  • Viene posizionato sul lettino della RM;
  • Riceve la somministrazione del contrasto durante o prima dell’esame;
  • Rimane immobile all’interno del tunnel per circa 20–40 minuti.

Il mezzo di contrasto viene poi eliminato naturalmente tramite le urine. L’esame è indolore e generalmente ben tollerato.

Controindicazioni e precauzioni

La risonanza magnetica con contrasto è controindicata in caso di:

  • Grave insufficienza renale (filtrazione glomerulare < 30 ml/min)
  • Reazioni allergiche pregresse al gadolinio
  • Pazienti con dispositivi non compatibili con i campi magnetici

In soggetti con funzionalità renale ridotta è sempre raccomandata la valutazione della clearance della creatinina prima dell’esame. Le reazioni avverse al gadolinio sono rare (<1%) e generalmente lievi.

RM con gadolinio: è sicuro?

Il gadolinio è il principale agente paramagnetico utilizzato. Nei pazienti con funzione renale normale, il suo profilo di sicurezza è considerato elevato. Tuttavia, esistono forme molecolari più stabili (gadolinio macrociclico) preferite per ridurre al minimo il rischio di deposito tissutale o effetti collaterali.

In casi molto rari, è stata descritta la fibrosi sistemica nefrogenica (FSN), una condizione potenzialmente grave che può insorgere in pazienti con grave insufficienza renale esposti a determinati mezzi di contrasto.

Quanto dura la risonanza con contrasto

La durata dell’esame dipende dalla zona indagata, ma generalmente si aggira tra i 25 e i 50 minuti. La somministrazione del contrasto avviene in pochi secondi, ma richiede il monitoraggio continuo del paziente e la registrazione delle immagini anche dopo l’iniezione.

RM con contrasto e gravidanza: si può fare?

L’uso del mezzo di contrasto in gravidanza è sconsigliato salvo necessità cliniche urgenti, poiché non esistono dati sufficienti sulla sua sicurezza fetale. In questi casi si valuta attentamente il rischio-beneficio.

Presso il Centro San Pietro de Felice tutti gli esami si eseguono con e senza Mezzo di Contrasto. Qualora sia necessario, i pazienti possono eseguire in sede tutti gli esami di preparazione (esami di laboratorio, RX torace).


Centro Diagnostico San Pietro

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Fonti Bibliografiche

Gadolinium Magnetic Resonance ImagingIbrahim MA, Hazhirkarzar B, Dublin AB. Gadolinium Magnetic Resonance Imaging. [Updated 2023 Jul 3]. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2025 Jan-. Available from: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK482487/